giovedì 27 dicembre 2007

Lo Stupore e Le Regole

“Il vero dramma della chiesa che ama definirsi moderna [ il vero dramma dei cristiani che vogliono essere moderni ] è il tentativo di correggere lo stupore dell’evento di Cristo con delle regole” . E’ una mirabile frase di Giovanni Paolo I (sarebbe stato provvidenziale quel suo mese di pontificato, anche solo per questa osservazione, di cui non si trova altrove l’equivalente). Cristo è un evento, un avvenimento, un fatto, che innanzitutto riempie di stupore.

L’irruzione di qualcosa di imprevedibile e di imprevisto – un avvenimento, un “evento” – desta innanzitutto stupore. E lo stupore è l’inizio di una reverentia, di un rispetto, di un’attenzione umile. Come in un bambino posto di fronte a una situazione nuova: in lui istintivamente si desta un senso di stupore e di rispetto umile e un po’ timoroso. Chi si sottrae allo stupore dell’avvenimento, e all’attenzione, alla venerazione, alla curiosità rispettosa e umile che l’avvenimento istintivamente suscita, diventa schiavo di regole. Chi tenta di sottrarsi all’avvenimento si fa inevitabilmente schiavo di regole.

Questo spiega molto bene la caratteristica del soggetto umano creato dalla mentalità moderna: grumo di segmenti, di particelle e di brandelli, come dicevamo. Ognuno di questi brandelli sussiste e procede perché segue delle regole: le regole dell’ufficio, della famiglia, le regole anche dell’andare in chiesa o in parrocchia. Quando ci si sottrae allo stupore, alla luce e al calore che l’avvenimento di Cristo accende, e in cui soltanto emerge la faccia o l’unità dell’io nei suoi vari aspetti (per cui essi arricchiscono l’unità e non la deprimono in divisione rappattumata), non si può evitare di assoggettare la propria vita, segmentata, alla schiavitù delle regole.

Questa osservazione ci richiama a Cristo che ha dato la vita per salvare l’uomo dalle regole dei farisei, dal fariseismo. Da quando Cristo è venuto, nei due millenni cristiani nessuna epoca è stata più farisaica della nostra. (..)



Luigi Giussani

Riv. Tracce , febbraio 2000

martedì 6 marzo 2007

Quaresima

Liberati dal giogo del male battezzati nell acqua profonda noi giungiamo alla terra di prova dove i cuori saran resi puri Dal paese d egitto ci hai tratti e cammini con noi nel deserto per condurci alla santa montagna sulla quale s innalza la croce Tu sei l acqua che sgorga dal sasso sei la manna che sazia la fame sei la nube che guida il cammino e sei legge che illumina i cuori Su te roccia che t alzi tra noitroveremo difesa ed appoggio e berremo alla fonte di vita che ci lava dai nostri peccati Tu ci guidi nell esodo nuovo alla gioia profonda di pasqua dalla morte passando alla vita giungeremo alla terra promessa AMEN